Salvini è sempre più solo
27-05-2019, 18:13come diventare leghisti, elezioni 2019PermalinkPer la seconda volta nel giro di un anno c'è stato un momento in cui, a un passo dal trionfo, Salvini è sembrato tentennare: allontana da me questo calice. Un anno fa un fuorionda lo catturò mentre si lasciava spaventare dai sondaggi riservati che annunciavano il crollo di Renzi: troppo presto, troppo forte. Quest'anno, dopo aver girato la penisola come un matto, un mulo, una di quelle rockstar che si scrivevano il nome del paese sulla mano per ricordarselo, a un certo punto Salvini si è come autosospeso. Non ha annullato nessuna data, ma ha smesso di cavalcare qualsiasi notizia gli convenisse - dalle mie parti un clandestino ha dato fuoco a due vecchiette e lui ha glissato. Addirittura ha liberato Tria: ha lasciato autolesionisticamente che circolasse l'idea di ritirare gli 80€ che Renzi aveva infilato nelle buste dei dipendenti. Per la seconda volta nel giro di un anno, Salvini ha avuto paura di vincere, o almeno di vincere troppo. Perché alla fine questa campagna elettorale permanente inaugurata da Berlusconi, in cui lui è cresciuto senza aver mai fatto altro nella vita, è tutto quello che ha: ma non è uno di quei giochi dalle regole ben definite come per dire il ciclismo. Qui se cominci a staccare davvero gli avversari, come fai a essere sicuro che dietro quella curva ti stiano ancora seguendo, come fai a non temere che abbiano deciso di lasciarti andare da solo al macello. Magari all'arrivo non c'è nessuna ragazza con fascia e mazzo di fiori; di sicuro c'è l'Iva al 25%, lo spread, un sacco di elettori che a questo punto la flat tax la pretende, eccetera. Non dissimilmente da Renzi qualche anno fa, Salvini è costretto a correre per restare in piedi. Forse ha più fiato, sicuramente conosce meglio il terreno; proprio per questo motivo la prospettiva di andare avanti da solo potrebbe sgomentarlo. E non ha alternative: sia M5S che Berlusconi sono spompati, con uno dei due dovrà comunque appoggiarsi ma sarà più un peso che un sostegno.
Per oggi tutto qui, ricordo a tutti che domani pomeriggio sono a Modena a presentare il magnum opus di Raffaele Alberto Ventura.
Ps: vedo che in queste ore circola un'analisi post-voto di Wu Ming che trovo allo stesso tempo condivisibile e ingenua. Analisi condivisibile, perché ricorda a tutti che i voti si contano, e che le percentuali al netto dell'astensione sono un'astrazione che conduce a errori di prospettiva che possono essere fatali (sicuramente lo furono nel caso di Renzi, quando cinque anni fa prese meno voti di Veltroni ma si convinse di rappresentare un "40%"). Analisi condivisibile, perché a ignorare l'astensionismo si fa l'errore che fu di D'Alema, e poi di Veltroni, e che oggi è di Calenda: si insiste a immaginare che le elezioni si vincano in un fantomatico Centro dove starebbero i cattolici e/o liberali in attesa del migliore offerente (in pratica Casini e i suoi famigliari, neanche tutti). Analisi ingenua, perché nel tentativo comunque lodevole di alimentare l'ottimismo della volontà, postula che nell'astensione si nasconda un esercito di riserva che prima o poi la sinistra riuscirà a riattivare. Bella idea, salvo che se fin qui non è successo evidentemente non è semplice, né inevitabile. I motivi per cui la sinistra si presenta al voto divisa sono più profondi di quanto le beghe di corridoio potrebbero suggerire. Specie se le elezioni sono europee, in un momento in cui una parte cospicua della sinistra nell'Europa sembra non credere più (e non riesco nemmeno a darle tutti i torti). Poi certo, tradizionalmente uno dei modi in cui una parte politica riesce a organizzarsi e motivare la base, anche alle urne, passa dalla costruzione di una leadership; il che lascia purtroppo fuori chi nel concetto di leadership non crede.
1. Kyenge - 2. Honsell
25-05-2019, 19:49elezioni 2019, EuroPermalinkCome passa il tempo, siamo di nuovo alle Europee. Mi sarebbe piaciuto offrire un'indicazione di voto precisa, netta come cinque anni fa, ma gli anni non mi stanno precisando le idee, tutt'altro. In ogni caso gli ottimi motivi che avevo cinque anni fa per votare Cécile Kyenge sono ancora tutti lì, e quindi credo che la voterò di nuovo, malgrado la delusione che mi diede sulla questione dei copyright. (Mi sarebbe piaciuto anche riconfermare Elly Schlein – forse in assoluto il voto di cui mi sono meno pentito nella mia storia di elettore – ma lei ha fatto una scelta diversa e forse il tempo le darà ragione). La Kyenge fu la promotrice di un disegno di legge sulla cittadinanza che avrebbe significativamente migliorato la vita di tanti miei concittadini e studenti; altri l'hanno tradita, io nel mio piccolo non me la sento. A quel punto, visto che votare Kyenge implica votare PD, penso che ne approfitterò per votare Furio Honsell, che mi è simpatico e che a Bruxelles potrebbe trovarsi meno disorientato di altri.
Votare PD significa riaccostarsi a un partito che negli ultimi anni mi aveva molto deluso, e che continua a esibire in cima alla lista della mia circoscrizione un personaggio come Calenda, del quale non vorrei neanche perder tempo a parlar male: semplicemente non credo dovrebbe rappresentarmi, né me né in generale i lavoratori di classe medio-bassa e orientamento progressista. È tutto un equivoco cominciato con Berlusconi, proseguito con Grillo, che prima o poi dovremo chiarire. Nel frattempo io potrei scegliere un partito più piccolo che probabilmente non passerà la soglia di sbarramento, oppure cercare con le mie preferenze di portare il PD un po' più a sinistra. Come sempre in questi casi credo che la seconda opzione sia più opportuna. Inoltre il PD è il PSE; malgrado le tentazioni macroniane, sta mantenendo la barra verso l'Europa e credo che questa sia l'unica opzione possibile: le derive sovraniste di Mélenchon e Corbyn mi spaventano. Non è che non le capisca, finché la Commissione Europea continua a brandire un rigorismo più moralistico che scientifico; ma per me la politica è un discorso semplice, in cui due argomenti simili col passare del tempo non possono che diventare lo stesso argomento. Ovvero: non c'è spazio per un sovranismo di sinistra e uno di destra. Col tempo il secondo mangerà il primo, perché è più lineare e coerente. Se sei un sovranista rimpiangi qualcosa del passato, e se rimpiangi qualcosa del passato prima o poi finirai invischiato con chi il passato lo rivuole in blocco. Io onestamente non ho mai capito che passato l'Europa dovrebbe rimpiangere: il Congresso di Vienna? i giri di Valzer, le Triplici? Per me le nazioni sono astrazioni (a sinistra c'è un discorso molto semplice che spiegava questa cosa, già a metà Ottocento, e i discorsi molto semplici alla fine vincono). Le patrie sono catalizzatori di affetto ma voler bene ai propri genitori è solo una cosa che mi deve preparare a voler bene al mondo intero. Buon voto e se per caso siete a Modena in questi giorni, martedì c'è una presentazione dell'ultimo interessantissimo libro di Raffaele Alberto Ventura e ci sono anch'io (non so perché). A presto.
Votare PD significa riaccostarsi a un partito che negli ultimi anni mi aveva molto deluso, e che continua a esibire in cima alla lista della mia circoscrizione un personaggio come Calenda, del quale non vorrei neanche perder tempo a parlar male: semplicemente non credo dovrebbe rappresentarmi, né me né in generale i lavoratori di classe medio-bassa e orientamento progressista. È tutto un equivoco cominciato con Berlusconi, proseguito con Grillo, che prima o poi dovremo chiarire. Nel frattempo io potrei scegliere un partito più piccolo che probabilmente non passerà la soglia di sbarramento, oppure cercare con le mie preferenze di portare il PD un po' più a sinistra. Come sempre in questi casi credo che la seconda opzione sia più opportuna. Inoltre il PD è il PSE; malgrado le tentazioni macroniane, sta mantenendo la barra verso l'Europa e credo che questa sia l'unica opzione possibile: le derive sovraniste di Mélenchon e Corbyn mi spaventano. Non è che non le capisca, finché la Commissione Europea continua a brandire un rigorismo più moralistico che scientifico; ma per me la politica è un discorso semplice, in cui due argomenti simili col passare del tempo non possono che diventare lo stesso argomento. Ovvero: non c'è spazio per un sovranismo di sinistra e uno di destra. Col tempo il secondo mangerà il primo, perché è più lineare e coerente. Se sei un sovranista rimpiangi qualcosa del passato, e se rimpiangi qualcosa del passato prima o poi finirai invischiato con chi il passato lo rivuole in blocco. Io onestamente non ho mai capito che passato l'Europa dovrebbe rimpiangere: il Congresso di Vienna? i giri di Valzer, le Triplici? Per me le nazioni sono astrazioni (a sinistra c'è un discorso molto semplice che spiegava questa cosa, già a metà Ottocento, e i discorsi molto semplici alla fine vincono). Le patrie sono catalizzatori di affetto ma voler bene ai propri genitori è solo una cosa che mi deve preparare a voler bene al mondo intero. Buon voto e se per caso siete a Modena in questi giorni, martedì c'è una presentazione dell'ultimo interessantissimo libro di Raffaele Alberto Ventura e ci sono anch'io (non so perché). A presto.
Comments (6)
enrico wrote ...
Honsell anch'io, ma prima ho messo Calenda che se lo merita
5/27/2019, 10:36:00 PMLeonardo T wrote ...
Non hanno passato lo sbarramento, è il solito voto inutile.
5/27/2019, 5:16:00 PMmarcellino wrote ...
Io ho votato piddì. Un motivo solo: ci sono stati 4 partiti al di fuori del piddì (+ europa, la sinistra, i verdi, il partito comunista)... troppi per un totale tipo 8% circa... Se invece che il piddì al 22% e altri 4 partiti in totale all'85 ci fosse stato un unico raggruppamento che acchiappava il 30% non cambierebbe niente, solo la speranza sarebbe di più...
oh, 'spe. pensa che tristezza il piddì con qualche punto in meno distribuito tra i 4 partiti... saremmo nella stessa merda, pure peggio, con qualche deficiente a canta' vittoria...
5/27/2019, 1:43:00 PMoh, 'spe. pensa che tristezza il piddì con qualche punto in meno distribuito tra i 4 partiti... saremmo nella stessa merda, pure peggio, con qualche deficiente a canta' vittoria...
Orlo wrote ...
Mi permetto di evidenziare la mia scelta a queste europee.
Come ben saprai sono stato e sono un renziano. Questo "stato" nn mi ha obnubilato la ragione,per cui ne vedo i limiti del personaggio ma ne vedo anche i pregi.
Debbo essere sincero e dire che il Renzi mi è simpatico,come mi sono simpatici molti fiorentini che sono un pó come i romani,ma molto più acidi nella battuta. Capisco perciò chi,vivendolo già come antipatico possano detestarlo.
Ma è qui che,a mio parere,si sbaglia nel valutare colui che ci dovrà governare(a qualunque livello amministrativo),la "simpatia" è un concetto talmente astratto che dovrebbe venir valutato soltanto per ciò che dovrebbe riguardare il nostro stare in compagnia a cena,per l'aperitivo...oppure per il nostro compagno di vita. Di certo nn sull'amministratore,foss'anche di condominio.
Pensa ad avere un simpaticone in assemblea del condominio che ti fa pagare il doppio di spese!
Per Calenda dal lato "simpatia" nn mi trovavo molto bene,ma debbo dire che il personaggio è preparato e,sempre a mio parere,molto più attento alle dinamiche socio-economiche delle fascie medio-basse(le basse ormai rientrano nei servizi sociali che ogni comune eroga)di qualsiasi altro si reputi un puro di sinistra.
L'industria 4.0 dovresti approfondirla di più e,sempre a mio parere,toglie la retorica sulla scuola inserendola in un contesto culturale-economico che rafforzerebbe lo status di cittadino.
Comunque ieri ho votato +europa perché io pd di Zingaretti,benché lo reputo un personaggio simpatico,quando ho letto che per il rilancio dell'Italia la ricetta era "50 miliardi,per 800mila posti di lavoro:ecco la ricetta verde del pd",in cui si andavano a scovare nei meandri pubblici sti danari nascosti in fondo dove in totale ce nr sarebbe,addirittura,126 di miliardi,mi sono reso conto che la simpatia nn mi permetteva un voto ad un partito che come leader si è scelto il Zinga.
Insomma il Renzi 80 euro al mese in più nella tasca ai medio-bassi li ha infilati detassandoli,incentivato le assunzioni l'ha fatto,la scuola la riformata e modernizzata(molto meno di ciò che avrebbe voluto,e tu lo sai).
Insomma,almeno in +europa ho avuto il piacere di votare Daverio,sostenere i radicali,stare in un perimetro europeista e riformista.
Avrei preferito votare Calenda,ma nn me lo sono potuto permettere.
5/27/2019, 11:24:00 AMCome ben saprai sono stato e sono un renziano. Questo "stato" nn mi ha obnubilato la ragione,per cui ne vedo i limiti del personaggio ma ne vedo anche i pregi.
Debbo essere sincero e dire che il Renzi mi è simpatico,come mi sono simpatici molti fiorentini che sono un pó come i romani,ma molto più acidi nella battuta. Capisco perciò chi,vivendolo già come antipatico possano detestarlo.
Ma è qui che,a mio parere,si sbaglia nel valutare colui che ci dovrà governare(a qualunque livello amministrativo),la "simpatia" è un concetto talmente astratto che dovrebbe venir valutato soltanto per ciò che dovrebbe riguardare il nostro stare in compagnia a cena,per l'aperitivo...oppure per il nostro compagno di vita. Di certo nn sull'amministratore,foss'anche di condominio.
Pensa ad avere un simpaticone in assemblea del condominio che ti fa pagare il doppio di spese!
Per Calenda dal lato "simpatia" nn mi trovavo molto bene,ma debbo dire che il personaggio è preparato e,sempre a mio parere,molto più attento alle dinamiche socio-economiche delle fascie medio-basse(le basse ormai rientrano nei servizi sociali che ogni comune eroga)di qualsiasi altro si reputi un puro di sinistra.
L'industria 4.0 dovresti approfondirla di più e,sempre a mio parere,toglie la retorica sulla scuola inserendola in un contesto culturale-economico che rafforzerebbe lo status di cittadino.
Comunque ieri ho votato +europa perché io pd di Zingaretti,benché lo reputo un personaggio simpatico,quando ho letto che per il rilancio dell'Italia la ricetta era "50 miliardi,per 800mila posti di lavoro:ecco la ricetta verde del pd",in cui si andavano a scovare nei meandri pubblici sti danari nascosti in fondo dove in totale ce nr sarebbe,addirittura,126 di miliardi,mi sono reso conto che la simpatia nn mi permetteva un voto ad un partito che come leader si è scelto il Zinga.
Insomma il Renzi 80 euro al mese in più nella tasca ai medio-bassi li ha infilati detassandoli,incentivato le assunzioni l'ha fatto,la scuola la riformata e modernizzata(molto meno di ciò che avrebbe voluto,e tu lo sai).
Insomma,almeno in +europa ho avuto il piacere di votare Daverio,sostenere i radicali,stare in un perimetro europeista e riformista.
Avrei preferito votare Calenda,ma nn me lo sono potuto permettere.
Orlo wrote ...
Rimango sempre basito dalle tue analisi politiche,cosi discostanti dagli approfonditi scritti sociali che immetti sul tuo blog.
Ragioni,politicamente,come un burocrate attento alle esigenze fittizie per nn far scontenta l'entità a cui deleghi poteri taumaturgici.
Perlomeno prendi il coraggio a quattro mani e,se credi che ci siano delle rappresentanze partitiche depositarie di una visione della società a te affine,nn fermarti davanti alle mere cifre del consenso. Altrimenti ti accosti al baratro,lo guardi,vedi la ruspa che si avvicina sempre più,sempre più...e la colpa del tuo essere la farai ricadere sul Renzi... 😁
5/27/2019, 9:37:00 AMRagioni,politicamente,come un burocrate attento alle esigenze fittizie per nn far scontenta l'entità a cui deleghi poteri taumaturgici.
Perlomeno prendi il coraggio a quattro mani e,se credi che ci siano delle rappresentanze partitiche depositarie di una visione della società a te affine,nn fermarti davanti alle mere cifre del consenso. Altrimenti ti accosti al baratro,lo guardi,vedi la ruspa che si avvicina sempre più,sempre più...e la colpa del tuo essere la farai ricadere sul Renzi... 😁
oh, sì la propaganda e le fake nwes (Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!)
e ci sono milioni di persone che non votano. ecco, fossi un segretario di partito (di qualunque partito) pagherei qualcuno per farmi capire chi sono (quelli che non votano più)
una volta il piccì ha preso più del 30% alle europee (poco dopo i funerali di berlinguer se non ricordo male), una volta la lista bonino (con non mi ricordo quale nome, di sicuro con i soldi di Berlusconi) ha preso l'8%... il piddì con Renzi il 40%...
insomma alle europee si vince e si perde. capire il perché aiuterebbe.
Temo che noialtri pagheremo caro e pagheremo tutto (come abbiamo sempre fatto). Anch'io non credo che ci siano in giro tutti 'sti democristiani scontenti che non votano perché non sanno per chi votare.
Un'ultima cosa
per me il m5srilli sta su una brutta china, me lo fa pensare una cosa sola: non hanno perso perché hanno fatto delle cazzate, no, hanno perso perché non se so' spiegati bene... quand'è così è un piano inclinato, non c'è scampo!
Quel che mi preoccupa è cosa combineranno adesso. Ecco un Salvini col delirio d'onnipotenza (e la sua proverbiale voglia di analizzare acutamente i problemi per risolverli con soluzioni creative ma non pasticciate e improvvisate) unita alla scempiaggine di Di Maio (e la sua proverbiale voglia di analizzare acutamente i problemi per risolverli con soluzioni creative ma non pasticciate e improvvisate)... ecco la vedo buia
Pardon Anonimo mi sfuggi il verbo
Forse potrei essere più esaustivo se qualcuno me lo spiega.
Per ora nn riesco ad andare oltre e me ne scuso.
Che ti stia sugli zebe passi...pero...
Berlinguer è stato un emerso,Veltroni un emerso,anche Renzi è stato un emerso.
Anche Zingaretti è emerso ma vorreste che si riaccolli sulle spalle del pd chi ne è fuori.
L'emblema del paradosso in cui molti vivono,di norma molto istruiti e dal pensiero cosmopolita,ma ingenui nel perdersi nella cortina fumogena che gli staziona,come un nube fantozziana,appoggiata come un visore in cui scorrono i bei ricordi(che fossero anche pochissimi solo essi si rimembrano con nostalgia)e,come per un miracolo del regresso,si ritrovano in una reductio infantilistica in cui esiste un taumaturgico processore della società che aspetta solo di essere messo in moto per ripartire.
Di solito,i tali,vivono coscientemente di tale illusione e la propalano con costanza per poterci vivere(anche bene molte volte),molti stanno col loro visore che dagli addetti di cui sopra viene aggiornato con nuovi bei ricordi,anch'essi senza un reale problema di sopravvivenza fisica e perseguono "l'obiettivo".
Chissa quale sia è bravo.
Lo Zinga potrebbe appartenere a quel genere di leader che entreranno nei visori.
Un bel ricordo che nulla smosse.