L'anno prossimo a Grillandia
18-04-2014, 23:22Beppe Grillo, ho una teoria, PasquePermalink
Buona Pasqua; chissà se arriveremo alla prossima? Nessuno può saperlo, tranne forse Beppe Grillo, che ieri scriveva così:
Tra un anno di Berlusconi rimarrà il ricordo, di Napolitano neppure quello, Renzie sarà ricordato come uno zimbello, come il dito inserito in un buco della diga prima della crepa definitiva, si apriranno finalmente processi come MPS e i nomi della trattativa Stato-mafia saranno espulsi dalle Istituzioni. Nuovi moralisti si stracceranno le vesti.
Nessuna invasione di cavallette, perlomeno fin qui. Va bene, mettiamo un segnalibro: tra un anno, più o meno verso Pasqua, verificheremo cosa sarà rimasto di Berlusconi e Napolitano; a che livello sarà la reputazione di Renzi; a che punto sarà quel processo MPS che nelle fantasie grilline doveva portare alla sbarra tutto il partito democratico e, perlomeno fin qui, non lo ha fatto. E controlleremo quanti "nomi della trattativa Stato-mafia" saranno emersi e conseguentemente espulsi dalle istituzioni.
Grillo non spiega in che modo tutto questo possa succedere; quale sarà la scossa che creerà la "crepa definitiva"? Un successo del M5S alle europee? Non cambierebbe i rapporti di forza in parlamento e non farebbe che rinsaldare l'asse Renzi-Berlusconi. L'esito naturale delle inchieste in corso? La rivoluzione sarebbe in pratica demandata alla magistratura, in cui evidentemente si conserva una fiducia incrollabile. O forse Grillo si aspetta ancora, con impazienza crescente, una catastrofe economica: d'altro canto la profezia, intitolata La frana #franatutto, comincia così: "Non la sentite la frana? Sta venendo giù tutto. Mafie, partiti, corrotti, corruttori, piduisti, lobbisti, banchieri. Sono i detriti della Seconda Repubblica, la parte più infame della Storia d'Italia. Viene giù tutto insieme come in quegli smottamenti improvvisi che travolgono in pochi secondi ponti e strade in apparenza indistruttibili..."
Ok, siamo per essere travolti. A questo punto però è interessante andarsi a leggere cosa scriveva Grillo un anno fa (continua sull'Unita.it, H1t#227)
Tra un anno di Berlusconi rimarrà il ricordo, di Napolitano neppure quello, Renzie sarà ricordato come uno zimbello, come il dito inserito in un buco della diga prima della crepa definitiva, si apriranno finalmente processi come MPS e i nomi della trattativa Stato-mafia saranno espulsi dalle Istituzioni. Nuovi moralisti si stracceranno le vesti.
Nessuna invasione di cavallette, perlomeno fin qui. Va bene, mettiamo un segnalibro: tra un anno, più o meno verso Pasqua, verificheremo cosa sarà rimasto di Berlusconi e Napolitano; a che livello sarà la reputazione di Renzi; a che punto sarà quel processo MPS che nelle fantasie grilline doveva portare alla sbarra tutto il partito democratico e, perlomeno fin qui, non lo ha fatto. E controlleremo quanti "nomi della trattativa Stato-mafia" saranno emersi e conseguentemente espulsi dalle istituzioni.
Grillo non spiega in che modo tutto questo possa succedere; quale sarà la scossa che creerà la "crepa definitiva"? Un successo del M5S alle europee? Non cambierebbe i rapporti di forza in parlamento e non farebbe che rinsaldare l'asse Renzi-Berlusconi. L'esito naturale delle inchieste in corso? La rivoluzione sarebbe in pratica demandata alla magistratura, in cui evidentemente si conserva una fiducia incrollabile. O forse Grillo si aspetta ancora, con impazienza crescente, una catastrofe economica: d'altro canto la profezia, intitolata La frana #franatutto, comincia così: "Non la sentite la frana? Sta venendo giù tutto. Mafie, partiti, corrotti, corruttori, piduisti, lobbisti, banchieri. Sono i detriti della Seconda Repubblica, la parte più infame della Storia d'Italia. Viene giù tutto insieme come in quegli smottamenti improvvisi che travolgono in pochi secondi ponti e strade in apparenza indistruttibili..."
Ok, siamo per essere travolti. A questo punto però è interessante andarsi a leggere cosa scriveva Grillo un anno fa (continua sull'Unita.it, H1t#227)
Non è un’operazione semplicissima: l’indice dell’archivio è uno degli elementi meglio nascosti del suo blog, e magari c’è un motivo. Il 21 aprile di un anno fa Grillo scriveva “Entro alcuni mesi l’economia presenterà il conto finale e sarà amarissimo. Dopo, però, ci aspetta una nuova Italia”. Campa cavallo. A questo punto faccio anch’io la mia previsione: da qui a un anno molte cose cambieranno, ma Grillo sarà ancora in qualche piazza o qualche teatro, e sicuramente sul suo blog, ad annunciare che la fine dei tempi è vicina e un’altra Italia è alle porte. Questione di giorni, di mesi, eccetera.
Il ricorso all’apocalisse non è una novità per un predicatore come Grillo. Semmai un segno di continuità con alcuni maestri rivendicati – su tutti Savonarola. È normale che Grillo spinga su questo pedale, anche perché alla fine è l’unico pedale che ha: come puoi spiegare al tuo popolo e a te stesso che ogni tuo sforzo per creare un movimento politico alternativo si è rivelato perfettamente funzionale alla creazione di un asse stabile tra centrosinistra e centrodestra? Come puoi evadere dal ruolo di spauracchio che ha dato a Renzi e a Berlusconi la scusa migliore per sedersi allo stesso tavolo e dividersi il futuro? In tanti abbiamo sperato che Grillo, e che soprattutto i suoi uomini, riuscissero a evitare il tranello e s’inventassero qualcosa di diverso. Era una speranza sciocca, questa sì decisamente travolta tra la primavera del ’13 e questa. Ora a Grillo non resta che urlare, sempre più forte, che la fine dei tempi è vicina: che tutto sta per crollare; dovesse succedere davvero, dargliene atto sarà l’ultimo dei nostri problemi. http://leonardo.blogspot.com
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