In questa pagina ho riportato gli ultimi articoli che ho scritto per il quotidiano ambientalista Terra, il settimanale Carta, Manifesto, per siti come Global Project, FrontiereNews o siti di associazioni come In Comune con Bettin e altro ancora.

Il 15 maggio l’Italia va a credito di sostenibilità ambientale

Immaginate di essere tra i fortunati ad avere uno stipendio fisso. Immaginate che il 10 del mese avete già speso tutto e vi tocca andare a credito. Ecco. Questo è esattamente quello che accadrà all’Italia domenica prossima, 15 maggio. Con l’aggravante che il debito del nostro Paese va ad aggiungersi ai già sostanziosi arretrati maturati negli anni precedenti. 

Per noi italiani domenica prossima scatta infatti quello che il Global Footprint Network ha chiamato l’Overshoot Day, traducibile come “il giorno del superamento”. Il giorno cioè in cui un Paese ha esaurito tutte le sue risorse  – da quelle idriche a quelle produttive, sino alle emissioni di gas serra —e deve andare a credito. “Se tutti si comportassero come noi italiani – ci avvisa Nicolas Lozito nella sua preziosa newsletter Il Colore Verde -, la Terra inizierebbe già da metà maggio a essere sfruttata oltre le sue capacità di auto rigenerarsi. Per essere considerati sostenibili ci servirebbero quasi tre pianeti”. 

Il Global Footprint Network è una organizzazione no profit indipendente con sedi negli Usa, in Svizzera e nel Belgio fondata nel 2003 con lo scopo dichiarato di promuovere la sostenibilità. Ogni anno pubblica un calendario degli Overshoot Days di tutti i Paesi del mondo che, seppure i criteri considerati non sia condiviso da tutti gli esperti, restituisce una visione abbastanza realistica di come stia andando (male) il pianeta. Anche la media mondiale – ovvero l’Overshot Day globale della terra -, al di là di tutti i proclami di “transizioni verdi”,  sta arretrando sempre più negli anni. Nel 2014, cadeva il 19 agosto, nel 2015, il 13 dello stesso mese. Nel 2016, l’8 agosto. Il 2 agosto, l’anno successivo. Solo nel 2020, complice la pandemia mondiale, la scadenza si è spostata più avanti, in controtendenza, il 22 agosto, ma stiamo recuperando in fretta! 

Quest’anno la data non è ancora stata annunciata ma dovrebbe attestarsi tra qualche giorno prima del 29 luglio. Come dire, che stiamo correndo verso il baratro. E stiamo accelerando!

Interessante anche l’hit parade dei Paesi più sostenibili. La classifica è guidata dalla Giamaica che quasi quasi ce la fa a completare l’anno (il suo Overshoot Day scade il 20 dicembre). Seguono l’Ecuador, l’Indonesia e Cuba. In maglia nera il Quatar che non va più in là del 10 febbraio. Poco più indietro troviamo il Lussemburgo, il Canada, gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi. 

Anche se possiamo discutere sui parametri utilizzati dal Global Footprint, non ci sono dubbi che questo utilizzo di risorse di non rinnovabili, sia una questione di fondamentale importanza per il futuro dell’umanità sul pianeta e che abbia ricadute non solo nell’ambiente ma anche nella società, nell’economi e nella politica mondiale.

Concludiamo con una osservazione del noto filosofo della scienza Telmo Pievani pubblicata su La Lettura del Corriere“La conseguenza più pericolosa è che il consumo crescente di risorse non rinnovabili come carbone, petrolio e gas aumenta la dipendenza da Paesi inaffidabili, fa lievitare i prezzi, destabilizza intere regioni, genera conflitti sempre più allarmanti. Si parla orma di insicurezza strutturale delle risorse e di insicurezza climatica. Rischiamo di pagare caro il trentennale ritardo nella transizione energetica”.

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