Da Helsinki a Capo Nord

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Diario di viaggio in Finlandia, Norvegia e Lapponia

Musica e castelli

Non c'è proprio niente da vedere a Varkaus se non il museo della musica meccanica. Ma vi assicuro che è già abbastanza. Già appena ci arrivi davanti, in quel giardino con un paio di lunghe auto anni '50, improbabili tempietti buddisti e cabine telefoniche vecchio stile inglese riciclate a scambio libri, capisci che non è un museo come gli altri. Poi trovi lui, tedesco (scappato dalla "Germania insanguinata degli anni '70" per motivi che non ci ha voluto dire) naturalizzato finlandese che ti aspetta seduto su una sedia a dondolo davanti all'ingresso e ti arpiona come un capitano Achab alla balena bianca. A questo punto, sei sicuro che sei capitato in una gabbia di matti. Non che il tipo che sembra un po' un Geppetto con in più un ghigno luciferino, ne faccia mistero: "Più che un museo, il mio è un manicomio". Quando entri, ti pare di essere nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka, solo che al posto di dolci ci sono due piani pieni zeppi di strumenti musicali meccanici: pianoforti che suonano da soli, organetti che girano a manovella, quadri di Gioconde che strabuzzano gli occhi ascoltando Beethoven, violini meccanici, complessi di manichini che strimpellano jazz… Una girandola di effetti davvero indescrivibili a parole! E poi c'è lui, il tedesco pazzo che odia i nazisti e che suona, canta, balla, se la piglia con gli inglesi e gli americani, e con i politici del suo Paese adottivo e non solo. Quando da una mela posta ai piedi di un uccello impagliato che fischietta Mozart sale su un verme, ci spiega che lo hanno chiamato Berlusconi. Il nostro poco amato ex premier non è ben visto in Finlandia da quella volta che - con quello stile da macho stronzo impunito che tutti gli riconosciamo - è andato a dire che si era sedotto la prima ministra finnica ad un incontro internazionale. I finlandesi non se la sono presa bene e il Berlusca si è guadagnato la fama di verme. E vai a dargli torto, tu!
La nostra meta serale era l'elegante e graziosa città di Savonlinna. Prima di approdare al campeggio, siamo passati a Kerimäki a vedere la chiesa locale, tanto per restare in tema di pazzia. La storia di questa assurda chiesa è divinamente raccontata dal grande Arto Paasilinna ne "L'allegra apocalisse". Il più grande tempio in legno del mondo, con navata alta 27 metri e con tanto di due piani di "platea" che neanche un teatro lirico, pensata per far pregare perlomeno 8 mila fedeli. E se pensate che, anche contando tutti paesi vicini, se si arriva a 5 mila abitanti è tanto, e se considerate, per di più, che sono quasi tutti atei, vi date la misura della follia dell'opera. Ma è proprio questo che che ci ha incantato! Senza follia che vita sarebbe la nostra?
E folle ed incantevole è anche il castello di Savonlinna. Una torrita ed imponente struttura costruita su un'isola davanti ad una città costruita su tante isole. Una fortezza avulsa da qualsiasi logica militare e che è rinata grazie alla musica. Nel mese di luglio, qui si svolge il festival operistico più importante di tutta la Finlandia e ogni settimana vi si tengono concerti. Anche stasera, il ponte che collega il castello alla città era attraversato da persone che andavano ad assistere ad un concerto. Bella gente. Sorridente ed elegante, ma senza strafare e senza quella insopportabile puzza di merda che si respira alle "prime" in Italia.