la leggenda di San Giuliano il digiunatore

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Un giorno da leone

Caro Gesù Bambino, che vedi tutto: non ti sarà sfuggita l'ultima iniziativa di Giuliano Ferrara.

Da qualche giorno sta facendo una dieta di soli liquidi, che probabilmente gli gioverà. Il pretesto è una specie di moratoria contro l'aborto, bla bla. Il vero motivo per cui Ferrara si sottopone a questa innocua privazione è chiaro a ogni povero di Spirito: Ferrara ha intenzione di vedere Dio entro la fine dell'anno, e metter fine alla manfrina dell'“ateo devoto”, che oggettivamente fa ridere. Ormai lo dice a chiare lettere: “E' un mezzo di contatto subliminale”; e chi dovrebbe contattare, se non Tuo Padre? Bene, sono abbastanza sicuro che durante un calo di zuccheri ci riuscirà (è il vecchio trucco degli anacoreti), e sono altrettanto certo che da quel momento le porte di Santa Romana Chiesa si spalancheranno definitivamente per questo figliol prodigo. Del resto sono fatte per questo, quelle benedette porte, no? Per spalancarsi. Bene, molto bene. Salvo che io non vorrei esserci, in quel momento. Per questo ti scrivo, Gesù Bambino. Ti saluto. Mi prendo un po' di ferie.

Caro Gesù, mio Buon Pastore: io sono uno delle 99 pecorelle che non hanno mai dato pensieri ai tuoi cagnoloni – a parte quando schitarravo i salmi in chiesa con una certa foga, ai bei tempi del Vaticano II. Per il resto ho frequentato con profitto anni di catechismo, arrivando puntuale a ogni sacramento. Ho pregato, sin da bambino, e ho letto le Scritture. Tutte. Senza smettere di credere in te, il che è già un miracolo della fede. Proprio per questo motivo so bene che c'è più gioia in cielo per una pecorella smarrita e ritrovata che per 99 come me, che beeelano beeelano la loro devozione da una vita. Proprio per questo motivo so che nelle cucine pontificie sono già indaffarati a condire il vitello grasso. Tutto giustissimo, ma io stavolta non ne assaggerò. Il mio amore per il prossimo ha evidentemente un grosso difetto: se domani entrasse da quella porta Bin Laden, sinceramente pentito, me ne rallegrerei. Ma Giuliano Ferrara, Santo Dio, no. C'è incompatibilità.

Caro Gesù, che tornerai sulla terra per giudicare i vivi e i morti, mi rendo conto che il motivo del mio traviamento è sciocco e gretto, però Ferrara veramente non lo reggo. Non so neanch'io il perché. Probabilmente l'insofferenza nasce dall'averlo visto sempre in cattedra. È da quando sono al mondo che me lo trovo in una posizione di privilegio, a farmi lezioni d'ogni tipo.

Quando ho cominciato a pensare d'essere di sinistra, lui era già là, nella foto di famiglia, senz'altro merito fuorché un cognome illustre. Poi si è convertito alla socialdemocrazia e ha voluto insegnarla a tutta una generazione. Siccome è stata la stessa generazione che ha tirato le monetine a Craxi e ancora ne va fiera, forse il maestro non era così buono, ma che importa? Il tempo di fiutare il vento, e si è fatto liberale. È stato il cervello dietro a Berlusconi, e in quanto cervello si è trovato ad avere molto tempo libero. Allora si è messo in testa d'essere un giornalista, e a molte persone perbene e ragazzi ambiziosi è convenuto credergli. Nell'anno in cui il capo del governo poteva contare su due canali nazionali filogovernativi ed era proprietario privato di altri tre, Ferrara ha occupato stabilmente la prima serata del settimo. Nel frattempo scrive un giornale a spese mie, in cui ha insegnato il laicismo ai laici, il radicalismo ai radicali, l'America agli americani, il conservatorismo ai conservatori, la democrazia ai fondatori del PD e... e adesso è venuto il momento di spiegare il catechismo ai chierichetti. Mi pare giusto, ma non ci sto.

Caro Gesù, ti rendi conto? Lui che non sa distinguere una virtù cardinale da una teologale, gli Efesini dai Tessalonicesi, Sant'Antonio da Padova da Sant'Antonio Abate, domani salirà in cattedra e m'intimerà di convertirmi e credere al Vangelo! A me, cresciuto a Vespri e Lodi mattutine! Fino a questo momento tu eri l'unico con cui potevo parlare senza che lui ci si mettesse in mezzo. Ma da domani sarà diverso. Domani, quando proverò a dirti le preghiere, sentirò la sua presenza non discreta. Probabilmente disapproverà il modo in cui m'inginocchio o incrocio le mani, mi darà dell'ingenuo o del fighetto, o del gnégnegne... le solite cose. Non mi dirà nulla che non so già, e lo dirà con un sacco di parole brutte e strane, annoiandomi come un qualunque prete di campagna, ma con un sacco di ammiccamenti a cose e persone che non conosco e non m'interessano. Non m'insegnerà niente.

E dire che nella mia vita ho imparato da tutti: meccanici, casalinghe, venditori porta a porta. Addirittura qualche volta persino dagli insegnanti. Tutti mi hanno detto qualcosa che ancora non sapevo. Tranne lui. Lui in fin dei conti parla solo e sempre di sé, perché dovrebbe interessarmi?

D'altro canto, caro Gesù, io so che quando dicevi “Beati gli ultimi perché saranno i primi” ti riferivi anche a quelli come lui, che arrivando all'ultimo momento all'appuntamento con la Fede, ci sopravanzano, proprio come i velocisti nello sprint. Dunque Ferrara, già burocrate PCI e fonte riservata CIA, giunto al Vangelo in zona Cesarini, sarà uno dei primi nel tuo Regno...c'è una scandalosa giustizia in tutto questo, te lo riconosco. Ma d'altro canto devi pur immaginare che la prospettiva di un paradiso dove ogni sera alle otto e mezza c'è lui che mi spiega come stare all'Altro Mondo non mi sembra un'alternativa così interessante al fuoco eterno.

Per questo pensavo di andarmene un po'. Non so neanche dove. Da Maometto no, a meno che non venga lui. Budda, con quella storia delle respirazioni, mi spaventa. Probabile che me ne resti qua fuori nel parcheggio, come fanno tanti. Giusto il tempo di sbollire. Sono la 99ma pecorella, non ho diritto anch'io almeno a un giorno da leone?
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