Divertiti e/o Muori

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Tanga rosso e maglia di lana

Ieri a Mantova è morto un ragazzo. Un egiziano 17enne, già senza fissa dimora, che viveva in una Comunità di recupero. Se ho capito bene, dopo i botti ha voluto fare un bagno nel porto, ed è annegato. Io lo so perché ne hanno parlato al tg1 delle otto.

Vedi come siamo, noi italiani. C'è uno straniero senza fissa dimora, e noi gli troviamo una comunità, cerchiamo di recuperarlo, ci preoccupiamo per lui. Se fa una cazzata, e muore, lo mandiamo al tg delle otto, e lo piangiamo con le stesse lacrime che usiamo per gli altri morti da botti di capodanno. Vedi che non siamo poi così male? E perché allora gli stranieri devono farci soffrire così, con cazzate del genere? Il bagno la notte del 31 dicembre, nel Mincio? Ma chi gli mette in testa queste stronzate, ai giovani?

Il servizio successivo parlava della tradizione dei bagni di Capodanno. Io fino a qualche anno fa non lo sapevo, ma poi i tg hanno cominciato a mostrarmi che c'è gente che assolutamente deve tuffarsi nei canali, in Capodanno. All'inizio erano immagini dall'Europa del nord, poi sono arrivate quelle dall'Italia, e da qualche tempo in qua comincio anche a sentirne parlare da persone in carne ed ossa: “c'è il mio-amico-tale” che a capodanno si tuffa dal ponte, “perché è tradizione”. E in fondo, gran parte delle feste “tradizionali” sono invenzioni degli ultimi sessant'anni: Babbo Natale, l'Albero, Halloween, San Valentino, l'8 marzo, il concertone del primo maggio, il bagno nella fontana appena la nazionale vince un ottavo di finale, eccetera. Che male c'è se ogni tanto ci inventiamo o prendiamo in prestito una “tradizione”? Di solito non c'è problema.

Finché qualcuno muore. Per una bomba carta, o una pistolettata nel cortile, o una congestione durante un bagno gelido. E allora i tg aprono i rubinetti della commozione. Ah, questi trafficanti senza scrupoli di botti abusivi . Ah, questi giovani a caccia di emozioni. E la società dei consumi, e la crisi dei valori, e qui e là. Tre minuti, e poi riparte il servizio sui meravigliosi fuochi artificiali del mondo, e sui vecchietti finlandesi che si tuffano nei laghi. Pura schizofrenia, tutte le sere a ora di pranzo e cena. Il direttore-tipo di un qualsiasi tg italiano è quel classico genitore frustrato – spesso separato – che ci tiene tanto che suo figlio si diverta, ma allo stesso tempo ha paura che prenda freddo; quello che gli fa una predica sui botti, e poi glieli compra; quello che si raccomanda guidate con prudenza, e poi riparte sgommando.

Da un lato è persuaso – poco giornalisticamente, in verità – di essere l'anima della festa: “cioè, lo capite, è capodanno! Ma no, che non capite, siete troppo stupidi! Probabile che ve lo dimentichiate, se non ve lo dico io, che sono il tg. Se non ti faccio vedere almeno 15 minuti di servizio sui fuochi d'artificio nel mondo, col veglione, gli oroscopi, e poi... che altro c'è? Il bagno di mezzanotte? Massì, mettiamoci anche il bagno, è una cazzata che fa colore”.

Dall'altro è totalmente privo di senso di responsabilità: se i teleutenti, cresciuti a servizi sui fuochi d'artificio e bagni di mezzanotte, si fanno del male da soli, sarà sempre colpa di qualcun altro. Molto spesso è la società (cattiva!), quasi sempre i genitori. Che non parlano coi figli, invece di guardare il servizio del tg1 sui meravigliosi botti di capodanno. E così via.
Se ti dicessero semplicemente: “divertiti, fregatene, spera soltanto che qualcun altro paghi i danni che farai”, sarebbero almeno sinceri. Ma no: ti mettono davanti agli occhi il divertimento, e poi pretendono di farti la morale. Auguri di buon 2008! Champagne! Ma guidate con prudenza. E poi tutti a fare il bagno... ma avete messo la maglia di lana?
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