L'Arcigay che si boicotta da sola

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Oggi, mentre in Irlanda i gay festeggiano la vittoria del referendum sul matrimonio, l’Arcigay chiede a iscritti e simpatizzanti di evitare alcune località del lago di Garda, ree di ospitare i raduni delle Sentinelle in Piedi. È un gruppo di estrazione cattolica (ma anche qualche islamico pare sensibile al messaggio omofobo) che prega nelle piazze contro aborto e matrimonio gay.

La Minaccia Omofoba.
Non essendo numerosi né rumorosi, nessuno se ne accorgerebbe, se i loro avversari non cadessero ogni volta nello stesso trabocchetto, protestando contro di loro in modo più o meno molesto, e trasformandoli nelle vittime che essi pretendono di essere. L’invito dell’Arcigay al boicottaggio è un autogol esemplare: che avranno mai fatto di male ristoratori e commercianti di Desenzano o Salo; di quale reato omofobo si saranno macchiati, se non sono riusciti a impedire a qualche decina di tranquilli fanatici di trovarsi in piazza? Che dovrebbero fare da qui in poi per evitare ritorsioni: chiedere a sindaco o prefetto di impedire una libera manifestazione?

Nei libri si leggerà che in Italia il matrimonio gay arrivò in ritardo rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale. Gli storici spiegheranno il fatto con l’influenza del Vaticano. Con un po’ di fortuna passerà inosservata l’insipienza dall’Arcigay, che mentre i gay irlandesi vincevano un referendum, se la prendeva coi commercianti di località turistiche assai più gay friendly della media, perdendo tempo in zuffe da cortile con quattro bigotti.
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