ogni allarme è ingiustificato

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La versione di P.P.

Chi sia il furbo, chi sia il fesso, ancora oggi non lo so.

Quando ti parlavo di Effetto Serra, tu mi prendevi per matto: non c’è nessun Effetto Serra, non c’è nemmeno la prova che il pianeta si sia riscaldando, usiamo un po’ il buonsenso, perdìo.

Poi è arrivato un uragano, e tu hai detto che un uragano non fa statistica.

Allora è arrivato un altro uragano, e tu hai detto che statisticamente è già successo, nel dodicesimo secolo, che ci fossero due uragani, embè? Ma usiamo un po’ il buonsenso.

Poi c’è stato lo Tsunami, che col clima c’entra nulla, e tu mi hai detto: Visto? L’Effetto Serra non c’entra nulla. La gente ai tropici muori anche senza. Lo vedi, PP? Tutto questo allarmismo è ingiustificato.

Poi ci sono stati altri uragani, e alla fine lo hai ammesso: il pianeta è un po’ più caldo. Ma chi ha detto che sia colpa dell’uomo? Eh? Ci sono studi seri che lo provano?

Poi sono usciti gli studi seri che lo provavano. E va bene, hai detto. Sarà anche a causa dell’uomo che fa un po’ più caldo – ma chi ha detto che sia un male? Basta con il vecchio buonsenso, perdìo.
Pensiamola diversamente. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia! Proviamo a considerare il riscaldamento globale una risorsa. Pensa a quante isole nuove, a quante mete turistiche da scoprire. Pensa al Passaggio a Nordovest, a Nordest. Pensa al turismo antartico. E tutto questo è merito dell’uomo! Non ti fa sentire quasi un Dio?

Io ci pensavo un po’ e poi dicevo: mah. Può darsi che a qualcuno il riscaldamento globale porti fortuna, ma per la maggior parte dell’umanità sarà una disgrazia. La fascia maggiormente sconvolta sarà quella subtropicale, dove abita più gente e la più povera. Se si alza il livello del mare non potranno rifugiarsi in Groenlandia. Se il suolo si desertifica, non potranno acquistare cereali dalla Russia. Insomma, Martin, il bilancio resterà in passivo. E tu: sciocchezze, PP. La verità è che tu, questa catastrofe, te la sogni di notte. È da tanto tempo che la immagini che ne hai fatto una malattia, come lo scudetto dell’Inter. Faresti carte false pur di aver ragione. È diventata una questione tra te e il mondo! Senza una carestia o un diluvio, non sei contento. Sei proprio convinto di avere a cuore l’interesse dell’umanità? Non è che ne hai abbastanza, di questa umanità, non è che preferiresti annegarla tutta e ricominciare da capo? Ma chi sei, Noè?
Io ci sono rimasto un po’ male, perché in fondo chissà, può anche darsi che tu avessi ragione. È un po’ un’ossessione, la mia. La gente di buon senso non pensa sempre alle catastrofi. Non si fascia la testa a ogni cattiva notizia. La gente di buon senso.

Poi si è seccato il Po, il comune ha iniziato a razionare l’acqua corrente, quella minerale è aumentata del 5000%, e io sarei stato curioso di sentire il tuo parere. Ma tu te n’eri già andato nella tua nuova villetta in Canada, comprata con la liquidazione del negozio di articoli da sci alpino.
Da quel che so ti sei fatto un giardino con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà, e le ragazze si fermano ai cancelli ad ammirarla.

E insomma, chi è il furbo, chi è il fesso, non lo so. La notte – quando non sono di turno alla pompa dei nuovi argini - sogno di venirti a trovare, e a incendiare la tua casetta bella. Ah, sì, lo so che laggiù hai tutto lo spazio che vuoi per costruirne un’altra. Ho sentito che ogni anno si libera dai ghiacci più terra di quella che si è impaludata in un mese qui, in valpadana.

Terra verde, terra fresca, terra vergine.
Goditela, Martin, finché puoi. Sto arrivando.
Tuo,
Pinco Panco.

(Non nascondetevi sotto la sabbia! Studiatevi le opportunità di un sano riscaldamento globale! via Wittgenstein)
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