Il boss vi vuole fuori entro giugno

Permalink
Non mi piace rubare vignette,
ma questa è bella dai.
Questo è il giorno in cui Beppe Grillo si sveglia e si dispiace perché al Senato è stato eletto Pietro Grasso invece di Renato Schifani.

Quanto è successo ieri - forse la prima buona notizia dopo settimane - non è esattamente una sorpresa. O meglio: è una sorpresa svegliarsi con Laura Boldrini presidente della Camera e Pietro Grasso presidente del Senato. Questo sì, e viva Civati viva tutti. Non è affatto una sorpresa, invece, che Grillo stia già litigando con gli eletti del M5S. Questo no. Tante cose successe in questi mesi non le abbiamo colpevolmente previste (le dimensioni del successo del M5S, ad esempio), ma questa no. Ci avevo persino scritto un pezzo io in dicembre, e decisamente non ho la palla di cristallo.

In sostanza scrivevo: non potete pensare di aver selezionato una squadra di pigia-bottoni fedeli alla linea. Anche se foste in grado di farlo, non avete avuto il tempo. Avete semplicemente votato, in pochi, su una piattaforma digitale che funzionava male, dei tizi che si presentavano con un filmato amatoriale e un curriculum sul quale erano liberi di inventarsi qualche titolo o di abbellirlo. Questi tizi, onde evitare infiltrazioni, dovevano essere militanti riconosciuti già da qualche anno. E non dovevano essere stati già eletti in altre consultazioni amministrative. Cioè, in pratica avete scelto quelli che erano stati trombati alle amministrative, sulla base di un video e di un curriculum che evidentemente nessuno ha verificato. I vostri candidati li avete scelti così; non è che adesso possiate lamentarvi del servizio. Secondo me quando vi scegliete la colf ci state più attenti, perché poi magari le date le chiavi di casa. A questi avete dato solo le chiavi del parlamento - e del MoVimento - chi è causa del suo mal eccetera.

Anche perché mettetevi ora nei vostri eletti: cosa faranno da qui in poi? Il dilemma si pone in questi termini:

da una parte c'è la possibilità di fare la Storia, cambiando un sacco di cose, incidendo seriamente sul reale (lo si è già visto in appena mezza giornata), e nel contempo percependo 10.000 euro al mese per quattro-cinque anni, caccia via.

Dall'altra c'è un boss furioso che vuole sapere cos'hai fatto dove sei con chi parli, e ti vuole comunque fuori dai piedi entro giugno. E difficilmente ti ricandiderà mai più.

Chissà cosa sceglieranno, io fossi in loro sarei un po' perplesso.

Vorrei esprimere loro la massima solidarietà, ed esortare tutti a trattarli con rispetto. Troppo facile prenderli in giro adesso: troppo facile e molto controproducente, anche. Decidano quello che vogliono, sono rappresentanti eletti del popolo italiano, in nessun senso peggiori o migliori degli altri. Art. 67.
Comments (23)