L'appello non a Grillo

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Ai cittadini Airola Alberto,
Anitori Fabiola,
Battista Lorenzo,
Bertorotta Ornella,
...e tutti gli altri senatori del MoVimento 5 Stelle, fino all'ultimo in ordine alfabetico,
Vacciano Giuseppe:

vi scrivo da privato cittadino, perché non ne posso più.
Non ho votato per il vostro movimento e, non condividendo molte delle sue proposte, non credo che lo farò mai. Vi scrivo perché in questi giorni ho letto numerosi appelli alla responsabilità, promossi da persone comuni e da intellettuali, diversissimi per forma e contenuto, con un solo dettaglio in comune:

non erano rivolti a voi.
Erano rivolti a Beppe Grillo.

Non è umiliante? Io lo trovo umiliante.
Certo, sappiamo tutti benissimo che importanza ha avuto Beppe Grillo per il Movimento. Lo ha fondato, lo ha trascinato, in camper e a nuoto. Sappiamo che è molto di più di un megafono, e che la sua opinione ha un peso. Non c'è nulla di scandaloso in questo.

Ma questo non significa che Grillo possa decidere per voi. Che a Grillo spetti dettare la linea e a voi tocchi seguirla. Questo non significa che si possa risolvere un'emergenza democratica lanciando appelli "a Beppe Grillo", che nessun italiano ha eletto. Chi lo fa dà per scontato che voi siate marionette nelle sue mani: il che è offensivo per lui e per voi.

Grillo e Casaleggio possono consigliarvi, possono ammonirvi; possono anche minacciarvi (non so se quella di lasciare il MoVimento sia da considerarsi una minaccia) ma non è che possano fare molto altro. La decisione di sostenere o non sostenere un eventuale governo Bersani, la decisione di allearsi per qualche mese o qualche anno con il centrosinistra spetta a voi, che rappresentate il popolo italiano. Soltanto a voi, che siete stati eletti democraticamente dal popolo italiano. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non sono stati eletti da nessuno. Voi non prendete ordini da loro.

In teoria - se ho capito come funziona - dovreste prenderli dai vostri elettori - è così che funziona la democrazia diretta - ma Grillo ha detto che non vuole: non ci sarà nessuna consultazione. Forse ha ragione, una consultazione del genere tecnicamente è tutt'altro che semplice (come fare a respingere falsi sostenitori e infiltrati?) Ma a questo punto la palla passa a voi. Soltanto a voi. Siete voi che deciderete, non Beppe Grillo.

Lo sappiamo, l'idea era restare all'opposizione e pungolare PD e PDL, ma le cose hanno preso una piega imprevista. Ora le opzioni praticabili sono due: fare un accordo col PD, o tornare quasi subito alle urne. Che fare?

Dipende da voi. Soltanto da voi.

Fermatevi un attimo a pensarci - lo so, probabilmente sono due settimane che ci state pensando. Ma fermatevi lo stesso.
Non è incredibile la cosa che vi sta succedendo? Sembra un film.

Quel classico film americano in cui una persona qualsiasi si ritrova in una situazione eccezionale e dimostra di poter fare la differenza.

Quel tipo di cose che succedono soltanto nei film, appunto; salvo che questo non è un film, questa volta è tutto vero, e sta succedendo a voi. Voi siete le persone normali che possono fare la differenza, davvero. Potete cambiare l'Italia, rivoltarla con un calzino. Non tra sei mesi, non rimandando tutto alle prossime elezioni: lo potete fare adesso, subito, qui.

Per Grillo è troppo presto. Lui vuole aspettare. Al Time ha raccontato che punta al 100% dei consensi (cioè a farmi fuggire, o forse vuole aspettare la mia dipartita da questo mondo, visto che il mio 0,000001% non lo avrà mai). Fino a quel momento il M5S dovrebbe restare all'opposizione? Per Grillo sarà sempre troppo presto. Ma per voi è forse l'unica occasione di fare la differenza. È chiaro che non potrete fare tutto. Non avete i numeri per fare tutto. Ma andate a vedere le proposte di Bersani: vi sembrano poca cosa?

Per voi sono poca cosa.
Per il PD sono fantascienza.

Il numero dei parlamentari. Lo potete dimezzare. Voi, soltanto voi - fino a poche settimane fa sembrava impossibile che un parlamento italiano discutesse seriamente una proposta del genere, che va contro l'istinto di conservazione dei vecchi partiti. Ma adesso ci siete voi, e voi potete farlo. Potete abolire le province - personalmente la trovo una cosa sbagliata, ma non ne starò a discutere - se pensate che le province siano uno spreco, nel giro di pochi mesi saranno abolite. Come unità amministrative esistono dal 1861; molte di loro esistono ancora da prima - e nel 2013 voi le abolirete. Voi. Gli altri non lo avrebbero mai fatto, Monti al massimo era riuscito ad accorparne una ventina. Voi le cancellerete. Sapete cosa significa questo?

Significa passare alla Storia.

Vi hanno paragonato al Sessantotto. È un paragone che fa ridere. Il Sessantotto italiano è stato una cosa ridicola, rispetto a quello che voi potrete fare nel Tredici. Da un punto di vista culturale fu un anno importante, una svolta epocale, ok, ma in parlamento in quegli anni cambiò poco o nulla. Nel '67 governava la DC, nel '69 governava ancora la DC.

Niente a che vedere con quel che potete fare voi, in pochi mesi, se davvero volete.

Potete chiudere la pratica Berlusconi. Una volta per tutte. È da vent'anni che occupa illegalmente uno scranno in parlamento, in barba a un palese conflitto di interessi, e nessuno fin qui è riuscito a farci niente, per miopia o per connivenza.

Poi nel 2013 arrivate voi, e nel giro di qualche settimana potete metterlo fuori dal parlamento: amen.
Sarà la decisione più clamorosa degli ultimi vent'anni della Repubblica, una cesura netta con un sistema che si è trascinato per vent'anni, un esempio per tutti i miliardari e i malviventi che intenderanno in futuro darsi alla politica per risolvere i loro problemi giudiziari. E questo passo decisivo, la Repubblica lo farà soltanto grazie a voi.

Anche Grillo dice che è d'accordo, salvo che per legiferare sull'ineleggibilità ci vuole un governo; e per avere un governo ci vogliono più o meno quaranta senatori del M5S che votino la fiducia, almeno per qualche mese. Il resto sono giochetti.

Airola Alberto,
Anitori Fabiola,
Battista Lorenzo,
Bertorotta Ornella,
e tutti gli altri: voi potete passare alla storia come i quaranta o i cinquanta senatori che hanno cambiato l'Italia, nel 2013. Anzi, a partire dal 2013: perché se dimostrerete di poter fare tutto questo, sarà solo l'inizio. Sarà una rivoluzione non soltanto culturale, come nel '68: sarà un mutamento politico radicale, qualcosa di paragonabile forse soltanto alle rivoluzioni pacifiche del 1989 nell'Europa orientale. Se questo Parlamento è il nostro muro di Berlino, voi potete essere quelli che cominciano a buttarlo giù, e dopo di voi qualcun altro troverà il coraggio e la forza e finirà l'opera. Ma i primi a darsi coraggio sarete stati voi, e tutti ve ne daremo atto.

Oppure potete dire di no.

Grillo vuole che diciate di no. Pensa che non ne siate in grado, che non siate ancora abbastanza, che non siate pronti. Magari ha ragione; ma la decisione non spetta a lui. Spetta soltanto a voi.

Se direte di no, la legislatura sarà brevissima. Si tornerà a votare. Nel frattempo la situazione economica potrebbe aggravarsi di molto, man mano che gli speculatori cominceranno a scommettere sul nostro fallimento. Qualche segnale nell'aria già c'è.

Nel giro di pochi mesi potremmo bruciarci tutti i sacrifici imposti dal governo Monti. Probabilmente molti di voi ritengono che questi sacrifici fossero inutili; però li abbiamo fatti, e se lo spread si rialza li avremo comunque fatti per nulla. Diventeremo tutti molto nervosi. Cercheremo qualcuno a cui dare la colpa. Grillo, per esempio.

Ma anche voi: Airola Alberto, Anitori Fabiola, Battista Lorenzo, Bertorotta Ornella e tutti gli altri, fino a Vacciano Giuseppe. Anche a voi daremo la colpa.

Non vi sembri una minaccia: è una constatazione. State per scegliere se essere ricordati come i cittadini sconosciuti che hanno cambiato l'Italia o come i cittadini sconosciuti che hanno dato una grossa mano a farla fallire. Una cosa è sicura: non sarete più sconosciuti, siete stati eletti. Volenti o nolenti sarete sotto i riflettori, inutile fingere che non andrà così.

Magari se direte di no la vostra intransigenza frutterà al M5S qualche voto in più. È difficile dirlo. Quello che è sicuro è che Berlusconi non mollerà: è più agguerrito che mai, e ha un'azienda da difendere. Sembra incredibile che un quarto degli elettori lo voti ancora, ma non si vede perché quel quarto di italiani dovrebbe cambiare idea da qui a pochi mesi.

Nel frattempo il PD si sarà riorganizzato, magari intorno a Renzi o qualche faccia ancora più nuova. Magari cambierà anche il nome, visto che l'attuale non gli ha mai portato fortuna. Sembrerà un partito più nuovo del vostro (che non è un partito). Potrebbe anche battervi: in fondo anche stavolta il PD, per quanto bollito, vi ha tenuto testa...

Insomma, tra qualche mese potreste scoprire di avere bruciato l'unica vera grande possibilità di cambiare davvero le cose.

Eravate in parlamento, e avete deciso di uscirne.
Avevate vinto, e avete aspettato di perdere.
Potevate cominciare a buttare giù il Muro, e avete deciso che era troppo presto.
Non avete colto l'attimo, e vi siete lasciati fregare.

Ricordatevi anche di questo:
Voi non siete un partito. Siete un Movimento. Vivete di entusiasmo.
Finché la gente è entusiasta, finché vi segue, finché vi finanzia, tutto va bene.
Ma non è detto che tutto debba andare bene per sempre.
Se deluderete i vostri elettori, se tornerete a casa senza avere concluso niente, può darsi che la prossima volta non vi finanzino più.
Berlusconi non ha questo problema - è un miliardario.
Il PD non avrà questo problema, se non lo costringerete a ridurre il finanziamento ai partiti.
Grillo pensa di avere tutto il tempo che vuole: potrebbe anche sbagliarsi. È un comico dopotutto, mica un politico di professione. Mettiamo che si sbagli.

Non potrete nascondervi dietro ai suoi errori.
Era solo il portavoce, non il capro espiatorio del Movimento.
Non spettava a lui decidere, e non spettava a lui sbagliare.
Toccava al cittadino Airola Alberto decidere, toccava alla cittadina Anitori Fabiola cambiare l'Italia o lavarsene le mani.
È a voi, e agli altri parlamentari del M5S e degli altri gruppi, che chiederemo conto del fallimento di questa legislatura ed, eventualmente, dell'Italia.
Spero che ci stiate pensando seriamente.
Immagino che ci stiate pensando seriamente, già da qualche giorno.

Grazie per l'attenzione,
e in bocca al lupo.
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