In questa pagina ho riportato gli ultimi articoli che ho scritto per il quotidiano ambientalista Terra, il settimanale Carta, Manifesto, per siti come Global Project, FrontiereNews o siti di associazioni come In Comune con Bettin e altro ancora.

Donne e clima. Perché la battaglia per l’uguaglianza di genere è anche quella contro i cambiamenti climatici

 

Sono le donne a pagare il prezzo più alto dei cambiamenti climatici. Sono le donne a dover subire per prime le conseguenze delle inondazioni, della siccità e anche delle violenze e della guerre che la crisi climatica trascina inevitabilmente con sé. E sono sempre le donne, e in particolare quelle che vivono nei Paesi del sud del mondo, a dover fronteggiare in prima persona la scarsità di risorse alimentari di ecosistemi sempre più malati ed impoveriti per l’aumento della temperatura globale. 

“Sono molti i modi in cui il cambiamento climatico incide sulla vita di donne e ragazze – si legge in una ricerca dell’onlus Cesvi – . A cominciare dalla violenza di genere1 che aumenta nelle emergenze come cicloni, siccità, inondazioni o sfollamenti, e in contesti di risorse scarse: il compito di procurare alla famiglia acqua e legna infatti è affidato tipicamente alle donne e questo accresce esponenzialmente il rischio2. Anche le spose bambine sono un effetto collaterale del cambiamento climatico. Le famiglie ricorrono al matrimonio delle figlie ancora piccole come meccanismo di sopravvivenza3“.

Circa il 40% della popolazione mondiale, per un totale di oltre 3,3 miliardi di persone – si legge nell’ultimo rapporto dell’Ipcc – vive in Paesi altamente vulnerabili al cambiamento climatico.  Entro il 2030, l’aumento della temperatura globale potrebbe spingere sotto la soglia della povertà estrema altri 122 milioni4.

L’impatto dei cambiamenti climatici però non è lo stesso per gli uomini e per le donne – continua la ricerca del Cesvi – Queste ultime rappresentano il 70% dei poveri del mondo, 1,3 miliardi di persone, e dipendono in misura maggiore per il proprio sostentamento dalle risorse naturali5Nei Paesi a basso reddito il 50% delle donne è impiegato nel settore agricolo ma meno del 15% possiede la terra che lavora6“.

Non a caso, la stessa Un Women, il comparto dell’Onu dedicato alla parità di genere, ha voluto inserire questo 8 marzo nel più ampio ampio contesto della crisi climatica globale, sottolineando come la battaglia per fermare l’aumento delle temperatura non possa essere dissociata da quella per la parità di genere. 

La crisi climatica infatti, ha avuto come primo effetto quello di marginalizzare ancora di più le donne nei processi sociali. “Le donne nutrono il mondo eppure restano in gran parte escluse dai processi decisionali, dall’accesso a credito, servizi e tecnologie”, conclude la ricerca che ha raccolto una ricca serie di testimonianze di donne ai quattro angoli del mondo. 

Testimonianze come quella di Veronica Nerupe, allevatrice del villaggio di Nasuroi, in Kenya: ”Le bambine di 10, al massimo 12 anni, vengono promesse come spose a uomini adulti in cambio di bestiame. Le collane che portano al collo rappresentano la promessa della famiglia al futuro marito. Spesso una bocca in meno da sfamare è l’unica soluzione per salvare la figlia e il resto della famiglia dalla fame”

Foto Credits Roger Lo Guarro

1 – Climate Change and Gender based violence

2 –Why climate change fuels violence against women

3 – Addressing child marriage in humanitarian settings

4 – Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability,

5 – Women…In The Shadow of Climate Change

6 –Garantire sistemi alimentari sostenibili dipende dalla parità di genere

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