In questa pagina ho riportato gli ultimi articoli che ho scritto per il quotidiano ambientalista Terra, il settimanale Carta, Manifesto, per siti come Global Project, FrontiereNews o siti di associazioni come In Comune con Bettin e altro ancora.

Bolsonaro non è gradito, in Veneto show annullato

La visita. Ad Anguillara il presidente brasiliano costretto a disertare il comune. La cittadinanza onoraria della sindaca leghista consegnata in un ristorante. E poi va Padova senza farsi vedere

 

Niente passeggiata commemorativa per le strade del paesello che ha dato i natali a suo bisnonno Vittorio, emigrato in Sudamerica nel lontano 1888, per Jair Messias Bolsonaro. Il presidente del Brasile ha deciso all’ultimo momento di rinunciare alla cerimonia di conferimento della cittadinanza, prevista nella sede del Municipio di Anguillara Veneta, per evitare di transitare in mezzo ad una piazza pronta a contestarlo.

GIÀ ALLE DIECI DI MATTINA, nonostante il freddo e la pioggia battente di una regione in allarme giallo, almeno 200 manifestanti si erano radunati in piazza De Gasperi per attendere l’ospite non gradito. Bandiere di Europa Verde, Cgil, Rifondazione, Anpi e anche tante bandiere dei Sem Terra e del Brasile, sventolate dai migranti provenienti dal Paese sudamericano. Dietro ad un grande striscione con la scritta «Bolsonaro vergogna del Veneto» che ribaltava quello dietro al quale si erano fatti immortalare i consiglieri regionali leghisti «Bolsonaro orgoglio veneto» nei giorni della sua elezione a presidente anche una rappresentanza di consiglieri dell’opposizione.
Senza bandiere e senza striscioni, ma non per questo meno rilevante, la partecipazione di alcuni frati comboniani che hanno ricordato i loro martiri come padre Ezechiele Ramin e don Ruggero Ruvoletto, assassinati per aver difeso le popolazioni originarie d’Amazzonia. Quella stessa Amazzonia che Bolsonaro ha consegnato ai latifondisti e alle multinazionali dei fossili, facendo degli indigeni carne da macello. «Conferire la cittadinanza a uno come Bolsonaro che proprio pochi giorni fa è stato deferito per crimini contro l’umanità da una commissione parlamentare del suo stesso Paese, è uno schiaffo ai valori della giustizia ecologica e sociale ha urlato Paolo Perlasca, portavoce di Europa Verde -. Soltanto con la sua gestione della pandemia, tra negazioni, false cure a base di idrossiclorochina e ritardi nella vaccinazione degli indigeni, ha causato 606 mila vittime! Magari la cittadinanza gliela potevano conferire domani (oggi, ndr) che è il giorni dei morti!».

IL PRESIDENTE BRASILIANO col suo seguito personale e i deputati leghisti Dimitri Coin e Luis Roberto Lorenzato, gli artefici dell’operazione, si è recato direttamente al ristorante di Villa Arca del Santo dove ha pranzato con la sindaca di Anguillara, Alessandra Buoso, e alcuni discendenti della famiglia Bolsonaro, suoi lontani parenti. Qui, «felice e onorato per l’onore ricevuto», Jair Bolsonaro ha ringraziato la sindaca per la cittadinanza e un gruppo di suoi entusiasti fedelissimi che lo hanno osannato davanti ai cancelli di Villa Arca.

Niente osanna per il presidente a Padova dove, nel primo pomeriggio, circa 500 attiviste ed attivisti dei centri sociali e di altre realtà cittadine, si sono dati appuntamento a Pra’ della Valle con l’intenzione di raggiungere il sagrato della Basilica del Santo dove Bolsonaro aveva annunciato che si sarebbe recato per pregare Sant’Antonio, patrono del Brasile. Il corteo è stato fermato da un cordone di forze dell’ordine. Manganellate, idranti, cariche violente, scene da guerriglia urbana e unattivista fermata è il bilancio degli scontri.

FREDDA COME L’ACQUA degli idranti, l’accoglienza che il presidente ha ricevuto dalle autorità civili e religiose della Città del Santo. Il sindaco, Sergio Giordani (a capo di un’amministrazione di centrosinistra), ha fatto sapere che aveva «altro da fare». Il vescovo Claudio Cipolla e il rettore della


basilica francescana, Antonio Ramina, hanno diffuso un comunicato in cui, proprio in virtù del forte legame costruito dai migranti che dalla terra veneta sono andati in Brasile, e «per la presenza missionaria diocesana e di diverse famiglie religiose che vivono il loro servizio in quel Paese, non possiamo dimenticare le testimonianze pagate con il sangue e neppure la sintonia e l’amicizia personale ed ecclesiale con i vescovi del Brasile, che proprio in questi mesi stanno denunciando a gran voce violenze, soprusi, strumentalizzazioni della religione, devastazione ambientali». La protesta trasversale di Padova costringe così il presidente brasiliano, che ieri ha snobbato l’apertura di Cop26 preferendo lo show veneto, a visitare la Basilica solo nel tardo pomeriggio e in forma riservatissima, entrando da un ingresso secondario per non essere visto.
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